giovedì 31 maggio 2012

Sezioni primavera: monitoraggio

Recentemente il MIUR ha presentato gli esiti del monitoraggio delle sezioni primavera. I dati, già pubblicati da alcuni mesi, sono stati ora rimessi a punto, integrati e commentati.

Già questa è una notizia. E una notizia positiva poiché le sezioni primavera sono una realtà di recente istituzione, sperimentale ed anche controversa. Importante perciò, oltre che doveroso, che l'amministrazione fornisca dei dati sui quali fondare analisi, dibattito e proposta.

Una discussione è senz'altro necessaria poiché il quadro che emerge dal monitoraggio presenta criticità rilevanti e, a onor del vero, in buona parte evidenziate anche nel commento del MIUR. Esse richiedono interventi urgenti e risolutivi poiché i tratta di garantire ai bimbi tra i due e i tre anni che ne hanno bisogno un servizio educativo di qualità, progettato e realizzato per rispondere alle loro esigenze.

Aver cura della prima infanzia: percorsi e luoghi della formazione

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Convegno internazionale

Venerdì 27 – Sabato 28 aprile 2012

Nelle mattinate di venerdì 27 e sabato 28 aprile, presso la sede milanese dell’Università Cattolica, si è svolto il convegno internazionale Aver cura della prima infanzia: percorsi e luoghi della formazione, promosso dal Corso di Laurea Magistrale, interno alla Facoltà piacentina di Scienze della Formazione, in Progettazione pedagogica nei servizi per minori, con la collaborazione della rivista italiana “Bambini”.

Durante la prima giornata di studi, presieduta dalla professoressa Simonetta Polenghi, coordinatrice del succitato Corso di Laurea e direttrice del Dipartimento di Pedagogia, hanno relazionato diversi esperti coinvolti a vario livello nel settore dei servizi dedicati ai minori.

mercoledì 23 maggio 2012

Abbandonare la referenzialità

Per posta elettronica mi è arrivato l’invito ad una giornata studio, presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze:

“Qualità del nido e autoformazione riflessiva”

I risultati di una ricerca nei nidi gestiti da Arca Cooperativa sociale.

Ho sempre ritenuto fondamentale, per la mia professione, trovare tempo per il confronto e la (auto)formazione. Trattandosi di un sabato mattina ho deciso di partecipare.

Sinceramente il sottotitolo mi incuriosiva molto. Negli anni ho partecipato a molti convegni, promotori: comuni, pubbliche amministrazioni, università, fino ad ora mi era sfuggita una valutazione a tutto tondo di una cooperativa.

mercoledì 16 maggio 2012

Insegnare

“Ma lei si è fermato a maestro? Glielo chiedo,perché mia figlia ha proseguito ed è diventata professoressa”. Questo mi chiese un giorno una conoscente. Infatti oggi, nell’epoca delle lauree brevi e dei dottorati , fare il maestro significa essersi “fermato”. Quando però mi sono diplomato all’Istituto magistrale”C.Sigonio”era il luglio del 1968 e,  per l’epoca, il figlio di un falegname e di un’operaia che diventava maestro era segno che nello studio niente lo fermava. I prof delle medie dandomi la licenza avevano scritto che potevo continuare a studiare ai licei o alle magistrali. Tuttavia  in famiglia la discussione se farmi continuare  negli studi era stata sempre molto accesa. Alla fine delle medie era mio padre ad essere contrario, mentre alla fine delle magistrali era mia madre ad opporsi al mio ingresso all’università. Entrambe le volte, alla fine, prevalse la volontà di farmi continuare e di proseguire il riscatto sociale e culturale di una famiglia in cui mia madre passava per l’intellettuale, perché era riuscita a finire la quinta prima di essere mandata a lavorare in campagna, e mio padre invece aveva appena la terza elementare. L’avversione di mia madre per  l’università era dovuta esclusivamente a ragioni economiche: era ora che anch’io diventassi una voce in attivo nel bilancio familiare. Perciò, quando dopo pochi mesi dalla maturità venne bandito il concorso magistrale corsi subito a farlo.

venerdì 4 maggio 2012

L´altra faccia della riforma di Chiara Saraceno

Sotto silenzio passa il punto che tende a favorire l´inclusione delle donne nell´economia


Non c´è solo la modifica dell´articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (la disciplina sul licenziamento illegittimo) nel progetto di riforma del mercato del lavoro.
Ha ragione la ministra Elsa Fornero a lamentarsi di un´attenzione eccessivamente riduttiva rispetto al complesso della riforma. Allargando lo sguardo agli altri punti, aumenta tuttavia il numero degli aspetti problematici. Alcuni sono stati ricordati anche su questo giornale, primo fra tutti la persistente esclusione di molti lavoratori precari da ogni forma di ammortizzatore sociale. Ma ce n´è uno che è passato stranamente sotto silenzio. Riguarda il punto 7 della bozza del governo, dal titolo "interventi per una maggiore inclusione delle donne nella vita economica". Esso prevede tre distinti interventi.