giovedì 31 maggio 2012

Aver cura della prima infanzia: percorsi e luoghi della formazione

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Convegno internazionale

Venerdì 27 – Sabato 28 aprile 2012

Nelle mattinate di venerdì 27 e sabato 28 aprile, presso la sede milanese dell’Università Cattolica, si è svolto il convegno internazionale Aver cura della prima infanzia: percorsi e luoghi della formazione, promosso dal Corso di Laurea Magistrale, interno alla Facoltà piacentina di Scienze della Formazione, in Progettazione pedagogica nei servizi per minori, con la collaborazione della rivista italiana “Bambini”.

Durante la prima giornata di studi, presieduta dalla professoressa Simonetta Polenghi, coordinatrice del succitato Corso di Laurea e direttrice del Dipartimento di Pedagogia, hanno relazionato diversi esperti coinvolti a vario livello nel settore dei servizi dedicati ai minori.



I relatori hanno focalizzato i loro interventi su due degli attori principali interagenti nei servizi per i minori: il minore stesso e l’educatore professionale promotore del suo processo di crescita.

Per quanto concerne la prima figura, la professoressa Kristien Silkens, dell’Università Cattolica di Louvain (Belgio), ha evidenziato l’importanza di porre al centro delle azioni educative il benessere ed il coinvolgimento del bambino, al fine di promuovere ed offrire servizi di qualità.

Spostando l’attenzione sul secondo attore preso in questione, la professoressa Tatjana Vonta, direttrice del Developmental Research Center for Educational Initiatives Step by Step di Lubiana (Slovenia), ha presentato una ricerca svolta in alcune scuole dell’infanzia e primarie del suo Paese. Tale analisi ha messo in luce che il lavoro di gruppo tra educatori è una vitale risorsa educativa per l’apprendimento, che coinvolge non solamente il minore ma anche l’adulto educante.

La professoressa Elisabetta Musi, docente dell’Università Cattolica presso la sede di Piacenza, ha riportato la riflessione in ambito italiano, evidenziando la necessità di educatori e coordinatori pedagogici formati, in grado di creare una continua interazione fra teoria e prassi, affinché l’esperienza educativa possa essere supportata e, nel contempo, supporti il rafforzamento delle competenze professionali apprese durante il percorso accademico.

Di seguito, Paola Gemmi e Cecilia Dotti, laureatesi entrambe a Scienze della Formazione a Piacenza, hanno testimoniato come l’aver frequentato tale percorso di formazione accademica le abbia fortemente stimolate ad attuare un vissuto esperienziale e professionale che sapesse unire proficuamente teoria e prassi. In particolare la seconda, specializzatasi tramite il corso di Laurea Magistrale in Progettazione pedagogica nei servizi per minori, ha avuto modo, attraverso i suoi studi, di coltivare competenze di progettazione, ideazione, gestione ed innovazione dei servizi rivolti a bambini ed adolescenti.

In conclusione, il dottor Ferruccio Cremaschi, direttore della rivista “Bambini”, ha nuovamente allargato questa riflessione all’ambito europeo, sottolineando l’importanza di creare specifiche policies nazionali ed europee a favore di un’educazione del bambino come investimento sul futuro.

La giornata di sabato 28, invece, è stata presieduta dal professor Pierpaolo Triani, anch’egli docente presso l’Università Cattolica di Piacenza, ed ha visto la continuazione e conclusione della riflessione sui servizi per minori e sulla figura dei professionisti che lavorano al loro interno.

Le professoresse straniere, intervenute già nella giornata di venerdì, hanno presentato in modo più dettagliato i risultati delle ricerche da loro svolte. In particolare la professoressa Silkens ha descritto il modello “My Picture”, quale strumento pedagogico finalizzato alla conoscenza dei bambini che sono accolti in servizi per la prima infanzia e alla pianificazione di un lavoro di équipe e di co-formazione.

La professoressa Musi ha proseguito presentato una pedagogia della prima infanzia e della nascita, accompagnando i presenti in una vivace riflessione sul significato educativo del venire al mondo e sull’importanza che questo evento ha non solo nella vita del bambino ma in quella di tutto il nucleo famigliare e comunitario di appartenenza.

Il dottor Cremaschi e la professoressa Elena Luciano, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Parma, hanno concluso le due giornate di convegno riportando l’attenzione sulla dimensione europea dell’educazione dei minori e sulla necessità di esplorare realtà diverse, vicine e lontane, non solo per apprendere nuove conoscenze ma per effettuare una verifica e riqualifica dei personali modelli educativi.

Durante il convegno sono altresì stati presentati dei video realizzati da Centro di Ricerca e Documentazione sull’infanzia “La Bottega di Geppetto” e presentati dalla dottoressa S. Zingoni, attraverso i quali si è evidenziata l’esperienza esemplare dei servizi per la prima infanzia del Comune di San Miniato, attuata a partire dalle ricerche promosse dal Centro, che ogni giorno si impegna di mettere al centro il bambino e i suoi bisogni.

Concludendo, i contributi dei relatori hanno dimostrato la possibilità di costruire un pensiero pedagogico condiviso tra i Paesi europei, anche in condizioni storico-culturali differenti, ma da cui l’ambito formativo ed educativo italiano può trarre molti spunti di riflessione.

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