lunedì 15 luglio 2013

Giù al Nord



“L'Italia è lunga”è sempre stata una espressione con la quale noi del Nord intendevamo dire che al Sud le cose andavano diversamente dal ricco Nord e perciò certi obiettivi che pensavamo di aver raggiunto in realtà avevano ancora tanta strada da fare per affermarsi al Sud.
Recentemente sempre più mi sembra che valutazioni di questo genere si possano fare ma questa volta rivolte al Nord.


Quando si dice Nord tutti pensiamo alla Lombardia,la regione in cui il vigile punito spara al sindaco donna di Cardano al Campo.
Ebbene il Consiglio Regionale Lombardo, a maggioranza, ha scelto di vietare l'accesso al pediatra di base ai minori stranieri privi di permesso di soggiorno. Tale scelta vuole colpire molto consapevolmente i bambini stranieri,o meglio figli di immigrati,anche se nati in Italia, proprio per il fatto di essere venuti al mondo così numerosi da staccare di molte lunghezze i “colleghi” figli di coppie italiane regolari almeno con il permesso di soggiorno. Se non si mette in discussione il loro diritto alla salute fin da piccoli,questi finiranno per occupare tutti i (pochi) posti disponibili negli asili nido e nelle scuole per l'infanzia pubbliche.
Perché è vero che si troverà sempre qualche sindaco leghista disposto a dare le precedenza a chi possiede la cittadinanza italiana, ma se li si elimina in partenza si evitano tante rogne. Perché i buonisti sono sempre all'erta, pronti, come gli avvocati dell'ASGI, a fare ricorso tirando in ballo addirittura la Convenzione ONU per i diritti del fanciullo che all'art.24 garantisce il diritto di ogni minore di “beneficiare dei servizi medici”. Se malgrado tutto qualche minore non solo straniero ma disabile riesce a pretendere di frequentare le scuole superiori, va poi a finire che in base alla legge 104 vuole avere l'assistente alla comunicazione. Anche qui ha dovuto pensarci la Provincia decidendo che col nuovo anno scolastico le famiglie dovranno assumere direttamente l'assistente alla comunicazione per i figli con disabilità. La Provincia si  limiterà ad erogare un contributo.
Questa è la comunicazione che il Comune di Meda ha fatto a Renato Dessi, presidente dell'Associazione genitori Nostra Famiglia, e padre di una ragazza con disabilità che frequenta la scuola superiore. In pratica la famiglia dovrà assumere direttamente una badante che assista la figlia nella frequenza della scuola pubblica.

Che dire?

Viene da chiedersi come mai questo accanimento terapeutico contro i bambini nella ricca Lombardia. Che ci sia un qualche collegamento con il fatto che il Presidente della Regione Lombardia è Maroni,segretario della Lega?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Arturo Ghinelli

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