giovedì 3 ottobre 2013

Arriva l'autunno. Cosa ci perdiamo se non usciamo all'aperto? Una esperienza 'forte', dalla Danimarca. Parte 2

La seconda parte dell'articolo dal dossier 2011 dedicato alla Danimarca. Vi ricordiamo che l'intero documento è reperibile qui.

Frederiksberg: una città che nella sua organizzazione urbanistica tiene conto anche dei bambini.


A cura di Silvia Battista (Educatrice presso il nido integrato “Valle Fiorita”, Marcellise, San Martino B.A. (Vr), Mara Montresor (Coordinatrice presso la scuola “Mater Amabilis”, Pacengo (Vr), Erna Olivieri (Coordinatrice presso la scuola dell’infanzia e nido integrato “S. Pancra- zio”, Caprino Veronese (Vr) e Valeria Pezzi (Educatrice presso il nido comunale “La Filastrocca”, Verona)

la scuola vista dall'esterno

Fine agosto 2010. Siamo insegnanti e coordinatori che, dopo aver condiviso un’esperienza di formazione di specializzazione universitaria per Coordinatori Psicopedagogici della prima infanzia presso  la IUSVE di Venezia, hanno deciso di rimanere in permanente dialogo con altri operatori di servizi 0-6. 


Questo grazie anche al Movimento per una Cultura dell’Infanzia, un’associazione fondata dagli ex allievi del Corso. Scopo del Movimento è quello di favorire la circolazione di idee, pensieri e comportamenti, evidenziando in ogni momento la centralità del bambino e della famiglia.

spazi esterno per le carrozzine
Il viaggio  è stato pianificato in collaborazione con Daniela Cecchin, psicologa, consulente di sviluppo e ricerca pedagogica al Sindacato  BUPL di Copenaghen, e ha previsto la visita presso due servizi educativi  0/6, un incontro con le pedagogiste del comune di Frederiksberg e un incontro presso il BUPL. L’accoglienza dei direttori e delle insegnanti è stata calda e molto ospitale: abbiamo conosciuto i bambini, autonomi padroni del loro spazio e del sano e spartano disordine; gli spazi e gli arredi sono pensati per stimolare la loro autonomia. L’ambiente esterno è vissuto molto intensamente in qualsiasi periodo dell’anno: i piccolissimi dormono in carrozzine nelle grandi terrazze esterne dei Centri Infanzia anche con temperature rigide.

Siamo entrati in contatto con una sensibilità cittadina che tiene conto, anche nell’organizzazione urbanistica, dei più piccoli: i bimbi possono usare i mezzi pubblici, usare delle biciclette guidate dagli insegnanti, andare al supermercato, fare visite alle famiglie ecc. La figura del pedagogista è inserita in un sistema ampio: è presente in ambito amministrativo, per permettere la massima coerenza  tra le ispirazioni pedagogiche e le scelte amministrative; ha contatti con i professionisti  e con le istituzioni contribuendo alla realizzazione di un’importante rete di relazioni che attraversa tutti i settori socio-politici e culturali: un vero e proprio network. Questa è la più grande risorsa educativa, il loro più importante punto di forza che ci viene confermato durante l’incontro conclusivo presso il BUPL, l’Organizzazione Professionale Sindacale di educatori e dirigenti di nidi, scuole dell’infanzia e del tempo  libero.


Il viaggio in Danimarca si è confermato essere un’occasione ricca e vivace di conoscenza e confronto con i servizi educativi e le politiche sociali di una realtà europea importante, ma anche una straordinaria opportunità di conoscenza e dibattito educativo tra di noi, professionisti dei servizi della prima infanzia.

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