venerdì 23 gennaio 2015

Riforme in corso - novembre 2014. CITTADINI, COOPERAZIONE E AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

Di Alberto Alberani, 
con la collaborazione di 
Sonia Auzzani Coordinatrice Cooperativa Koiné
e Sara Chinnici Referente settore prima  infanzia Cooperativa Koiné

Con l’approvazione della legge di riforma dell’assistenza 328/2000, la finalità delle politiche sociali è identificata con il ben-essere di tutti i cittadini, perseguito anche attraverso l’attivazione dei destinatari stessi delle politiche, inseriti in processi di partecipazione volti a promuovere il concetto di cittadinanza attiva. Anche il terzo settore non è più solo erogatore di servizi, ma entra a pieno titolo nelle attività di programmazione del sistema locale dei servizi, accanto agli Enti locali. 



Questo processo, ancora in fase di definizione, oggi si accompagna alla scarsa capacità di rielaborare collettivamente le trasformazioni dovute alla crisi economico-finanziaria e la tendenza delle persone a vivere al di sopra delle possibilità che la propria condizione economica permette (CENSIS, 2011), allarga le fila di un ceto medio impoverito, portatore di vulnerabilità, alimentate anche dalla mancanza di una rete di protezione sociale.
In questo quadro, i servizi alla prima infanzia sono occasioni di crescita e di sperimentazione per i bambini ma, allo stesso tempo, sono sempre più pensati come luoghi di incontro e di confronto per la costruzione di nuovi legami tra adulti. Questi servizi sono una grande opportunità per osservare e coinvolgere una fascia di cittadinanza sensibile, portatrice di un’esperienza irripetibile: accogliere una persona nuova e occuparsi della sua crescita. Questa condizione rende i neogenitori aperti al nuovo, inteso come predisposizione al cambiamento sociale.
La promozione di processi di partecipazione nei servizi alla prima infanzia stimola la costruzione di progettazioni innovative all’interno dei servizi stessi e alimenta reti che si allargano sui territori contribuendo alla coesione sociale. Ad esempio, l’autogestione dei servizi, da parte dei genitori per organizzare occasioni di incontro tra famiglie o l’organizzazione di nuove iniziative di mutuo aiuto reciproco (si veda ad esempio il progetto Intrecci di relazione, promosso da Koiné Cooperativa Sociale Onlus, www.koinecoopsociale.it/interne.aspx?codice=110) può riattivare una rete di cittadinanza attiva che ha ricadute positive, non solo per i servizi, ma anche sull’intera comunità locale, contribuendo a prevenire e contrastare forme di emarginazione sociale.
Questi progetti per raggiungere questi risultati richiedono un lavoro sinergico tra Amministrazioni pubbliche, terzo settore e famiglie. Ci si interroga di conseguenza però sul come e se le innovazioni contenute in questi progetti possano contribuire alla definizione di un Welfare locale attento e dialogante e sul ruolo giocato dagli attori coinvolti.

Quali nuove relazioni e quali assunzioni di ruolo caratterizzano il mondo della cooperazione sociale, del volontariato e l’Ente pubblico?

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