mercoledì 11 marzo 2015

Riforme in corso - Febbraio 2015. #DIAMOCIUNAMANO

di Alberto Alberani,
Referente Area Infanzia Legacoopsociali

#Diamociunamano è un Protocollo di Intesa sottoscritto il 28 gennaio 2015 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’Anci e dal Forum del Terzo Settore e permette a chi beneficia di sostegno al reddito o a chi è in cassa integrazione di svolgere attività di volontariato nel territorio in cui vive, in collaborazione con i Comuni o le Associazioni del terzo settore. 


I cassaintegrati-volontari saranno coperti da assicurazione Inail pagata dal Ministero. Può accedere a questo progetto chi è in cassa integrazione ordinaria o in deroga, chi ha un contratto di solidarietà, chi è in mobilità, in Aspi o mini Aspi. Dall’altro lato, possono accogliere i volontari le organizzazioni aderenti al Forum del Terzo Settore. È un provvedimento coerente con la filosofia del Ministro Poletti che più volte ha ricordato che è necessario stimolare le persone che, purtroppo, vivono momenti di difficoltà lavorativa a sentirsi utili alla società. Nell’attesa-speranza di riprendere il lavoro avere la motivazione per alzarsi al mattino e sentirsi utile alla società può essere di grande aiuto. Naturalmente sarà questa una possibilità, un’opportunità, sia per le persone in cassa integrazione sia per la società in generale. Quante volte ci lamentiamo degli arredi urbani degradati, dei graffiti, delle scuole che cadono a pezzi ecc. “Non ci sono i soldi per pagare la mano d’opera” è il ritornello che periodicamente ascoltiamo. E quindi le cose restano così. Forse ci sono momenti in cui è possibile passare dal lamento fine a se stesso alle azioni pratiche e concrete. #Diamociunamano si potrà fare e avrà successo se ci sarà una forte partecipazione-regia dei Comuni (il protocollo è firmato dall’Anci), che dovranno essere attenti a non abusare di una possibilità che non deve sostituire funzioni e mansioni che richiedono lavoratori stabili ma identificare attività integrative dove impegnare i volontari. Anche i servizi 0-6 potrebbero essere implicati in questa sperimentazione. Piccole manutenzioni o attività di supporto possono essere svolte da volontari in cassa integrazione? È un rischio oppure un’opportunità? Già si sono visti in Lombardia e in altre regioni attività di volontariato svolte dai genitori che hanno messo a disposizione il proprio tempo o le proprie competenze in un’ottica di costruzione di bene comune. Naturalmente la proposta di #Diamociunamano ha subito procurato discussioni e polemiche; dal “Figurati se un cassaintegrato che lavora in nero è disposto a fare il volontario… l’operazione è destinata a fallire” al “È un modo per sostituire lavoratori con volontari, non se ne parla”. I rischi ovviamente ci sono tutti ma probabilmente esiste anche l’opportunità di sperimentare soluzioni innovative promosse da Comuni, organizzazioni del Terzo Settore, sindacati che potrebbero assumersi una responsabilità sociale di territorio per sperimentare e innovare. 
Consapevoli che “L’innovazione è quello che nessun padre vorrebbe dai propri figli e nessuno Stato vorrebbe dai propri cittadini” (dal dialogo fra Nicholas Negroponte e Steve Jobs, in W. Isaacson, Steve Jobs, Mondadori, Milano, 2011).

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