mercoledì 14 ottobre 2015

Riforme in corso - Settembre 2015. UN SERVIZIO PER LE FAMIGLIE

di Alberto Alberani

Il modello di servizi 1-6, che da alcuni numeri stiamo illustrando in questa rubrica, vede anche una concretizzazione attraverso un servizio estivo proposto in alcuni territori. 


Uno di questi è proposto dalla cooperativa sociale “Cadiai” di Bologna che da alcuni anni “trasforma”, nel periodo estivo, ambienti che accolgono un servizio nido in uno spazio bambini di età compresa da 1 a 5 anni. Questo è possibile nella misura in cui si riduce il numero di famiglie frequentanti il nido che richiedono il prolungamento nel mese di luglio. Per ciò che riguarda gli aspetti gestionali organizzati ne parlo con Gloria Verricelli, coordinatrice della cooperativa.

Perché questo servizio?
“Il servizio è nato in via sperimentale per rispondere a due bisogni: da un lato l’accoglienza di bambini le cui famiglie avevano la necessità di un servizio a fronte della chiusura estiva di quello da loro frequentato durante l’anno; famiglie che, avendo già avuto la possibilità di sperimentare servizi strutturati e di qualità, chiedevano di continuare l’esperienza. Dall’altro lato la necessità della Cooperativa di dare continuità occupazionale alle lavoratrici che per motivi di convenzionamento avrebbero dovuto staccare due mesi dal lavoro nei servizi. Purtroppo molte convenzioni richiedono personale solamente per un periodo determinato e la Cooperativa ritiene doveroso garantire occupazione alle lavoratrici per tutto il periodo dell’anno”.

Quanto costa?
“È un servizio privato, pagato interamente dalle famiglie, il cui costo è di 175 euro a settimana per i bambini da un anno (compiuto) ai 2 anni (bambini che hanno già frequentato il nido), mentre per i bambini d’età compresa dai 3 ai 5 anni il costo è di 110 euro; il servizio resta aperto dalle 7.30 alle 18 dal lunedì al venerdì. Una famiglia può iscrivere il bambino solo per una settimana oppure per tutto il periodo di apertura”.
Ritengo utile inoltre ricordare che negli ultimi anni il servizio si è convenzionato con cooperative del territorio (“Camst”, “Manutencoop”, “Coop”, “Unipol”) che per scelte legate al welfare aziendale sostengono le proprie lavoratrici compartecipando al pagamento della retta settimanale; alcune di loro la pagano interamente.

Come si integrano i bambini che hanno età molto diverse?
“Ogni fascia d’età ha una sua sezione e personale di riferimento che dispone di titoli di studio, formazione, contratto di lavoro. I rapporti numerici sono quelli previsti dalle direttive regionali che indicano criteri e vincoli per lo svolgimento dei servizi educativi. Per poter funzionare in regola, questo è stato riconosciuto come un servizio sperimentale”.
In effetti il servizio ha anticipato l’intuizione prevista all’interno della legge di riforma sulla scuola sperimentando l’incontro in uno stesso spazio di bambini d’età compresa fra 1 e 5 anni. Quest’anno nei mesi di luglio e agosto il servizio è stato pieno, con liste d’attesa che confermano il gradimento delle famiglie, che l’intuizione di sviluppare il progetto era corretta e che i bambini di età compresa tra 1 e 5 anni possono convivere insieme.

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