martedì 22 marzo 2016

Esperienze in corso. Marzo 2016. INNOVAZIONE E RICERCA

Di Federica Player

Consolidamento e innovazione. Dalle buone prassi a una sperimentazione permanente è il titolo del progetto tutto modenese avviato nell’anno educativo 2014-2015 che ha coinvolto quattro servizi educativi comunali 0-3 anni del Comune di Formigine, affidati a Gulliver in concessione: nidi d’infanzia “Barbolini”, “Mago di Oz”, “Alice” e “Don Zeno”. 


Il Coordinamento pedagogico Gulliver in coerenza con il Coordinamento pedagogico dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico ha coniugato il percorso formativo sull’osservazione per l’anno educativo 2014-2015 con lo strumento di valutazione del progetto pedagogico previsto dalla Regione Emilia-Romagna con particolare riferimento alla dimensione funzionamento del gruppo di lavoro. Il progetto è stato condotto con l’obiettivo specifico di garantire alle educatrici percorsi formativi permanenti e di renderle più consapevoli del proprio lavoro educativo, per arrivare a fare dell’innovazione un’intenzione quotidiana.
Come coordinatrice mi sono concentrata sulla creazione di un’unica identità di servizio e un unico linguaggio per creare un pensiero pedagogico condiviso. In questo lavoro abbiamo valorizzato i punti di forza dei quattro servizi, le risorse gestionali disponibili, utilizzando lo strumento di valutazione come pista di lavoro progettuale. Gli incontri in intercollettivo si sono sviluppati con cadenza mensile per tutto l’anno scolastico. La logica dell’intercollettivo, già per noi una prassi operativa abituale che si connotava come spazio meramente organizzativo semestrale, dall’inizio della sperimentazione è divenuta cornice di senso e si è riqualificata in momenti di formazione permanente. Partendo dall’uso delle buone domande, utilizzate come elementi propulsori del nostro lavoro, tracce che orientano il pensiero di chi agisce l’osservazione, ambito di metariflessione condivisa, abbiamo dato l’avvio a una serie di sperimentazioni inerenti la progettazione e la documentazione. Concretamente abbiamo lavorato sulla creazione di Strumenti progettuali: dagli intenti progettuali alle ipotesi progettuali, dalla mappa concettuale a uso interno delle educatrici come scrittura progettuale, di osservazione e di verifica, alla pannellatura mappata in progress per tracciare ed evidenziare il processo progettuale dei bambini. Il processo ha così consentito di aumentare spazi di riflessione e di confronto dei collettivi attraverso lo scambio delle esperienze di ricerca aperta e partecipata di adulti e bambini.
Nel nuovo anno scolastico siamo ripartiti dallo strumento di valutazione ponendo le famiglie al centro della nostra attenzione, pensando e ripensando spazi di comprensione, per capirsi partendo dalla presentazione/discussione di alcuni strumenti progettuali, dal concetto di cura, all’analisi dei bisogni impliciti, espliciti e latenti delle famiglie. Abbiamo quindi introdotto il concetto di ricognizione partecipata che vuole diventare contesto di apprendimento significativo per i tre attori della relazione: ricognizione dei bambini, delle famiglie, degli educatori.
Quindi partecipazione co­me ricerca di un esito riconosciuto da tutti, risultato di un lavoro creativo ondiviso.


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